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Regionali: centrosinistra in crescita, destra in crisi. Il dem Francesco Boccia traccia la strada per le politiche

In Liguria e in Umbria 5 anni fa la destra aveva stravinto di 10 e 20 punti, “oggi la destra vince in Liguria di un punto, perde l’Umbria, straperde l’Emilia-Romagna. Il Pd a guida Schlein, un partito con una forte identità, va dal 28 in Liguria, al più del 31 in Umbria, al 43 in Emilia Romagna. Questi risultati sono anche il riconoscimento del buon governo di Stefano Bonaccini in Emilia Romagna e del lavoro fatto da Stefania Proietti ad Assisi. Il messaggio è chiaro: solo intorno al Partito democratico si può costruire l’alternativa alla destra. Si chiama centrosinistra”. Lo afferma il presidente dei senatori del Pd Francesco Boccia in una intervista al “Corriere della Sera”.

“In Liguria – continua Boccia – se fossimo stati tutti insieme avremmo vinto. Andrea Orlando ha recuperato il dieci per cento facendo un’impresa, ma il centrosinistra batte la destra quando è unito. E queste elezioni lo dimostrano. Sul risultato in Umbria ha poi pesato evidentemente anche l’anonimato del lavoro di Donatella Tesei, a testimonianza della debolezza della classe dirigente della destra sul territorio. Una destra arrogante, penso alle uscite inaccettabili dei Calderoli, dei Gasparri, di Valditara per ultimo, con una sempre maggiore brama di dominio sulle istituzioni. Una destra che sta mostrando la sua vera natura. La vergognosa vicenda dello scambio autonomia/premierato tra Lega e Fratelli d’Italia ne e’ la prova, certificata poi dalle decisioni della Consulta”.

“Il Pd – spiega Boccia – continuerà a lavorare senza sosta alla costruzione dell’alternativa che dalle regioni porta alle politiche prossime. Ma è evidente una cosa, che il Partito democratico e’ cresciuto ovunque, anche nelle realtà in cui abbiamo perso. Con questi risultati continueremo a lavorare per l’unità del centrosinistra contro la destra di Giorgia Meloni e Matteo Salvini. A destra c’e’ una coalizione che sta insieme per il potere. Ma negli ultimi due anni la distanza si e’ ridotta. E c’ e’ un dato oggettivo: da quando Schlein è segretaria si è votato in sette regioni, sei erano del centrodestra, una del centrosinistra, adesso loro ne hanno quattro, noi tre. Per questo noi continuiamo a essere testardamente unitari: il nostro non è cartello elettorale ma una coalizione. Lo sanno gli elettori, che ci hanno premiato. Se non lo capiscono i leader danneggiano i loro partiti”, evidenzia.

 Queste elezioni “dicono con chiarezza che intorno al Pd si puo’ costruire la coalizione che manderà a casa il peggior governo di destra della storia della Repubblica. Alla domanda sulla tenuta del governo Meloni Boccia risponde che “dipende da quanto tengono i reciproci ricatti politici su cui poggia il patto di potere tra Fdi-Lega-Forza Italia che inizia a scricchiolare. Su autonomia, banche, industria, Rai, ambiente, sanità ed Europa sono già al tutti contro tutti”. “Il cammino iniziato con il congresso di un anno e mezzo fa – conclude Boccia – ha aperto una nuova stagione politica. La strada e’ lunga ma tracciata. C’e’ una nuova generazione che si e’ fatta avanti come dimostrano Elly, Michele in Emilia Romagna e Stefania in Umbria. E i loro profili hanno dentro la risposta: sinistra moderna, europeista, alleata al terzo settore e al cattolicesimo democratico”.

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