Per Cgil e Uil quello di oggi è stato uno sciopero generale “riuscito”: un’adesione di oltre il 70% e mezzo milione di persone nelle 43 manifestazioni organizzate in tutta Italia contro la manovra. Opposto il parere della maggioranza, che punta il dito sui disordini avvenuti nello spezzone degli antagonisti nel corteo di Torino e invita i sindacati ad abbassare i toni. Le opposizioni chiedono invece al governo di ascoltare le voci provenienti dalla piazza e a modificare la manovra.
“La legge di bilancio non risponde ai bisogni del Paese e dei cittadini e le piazze piene di oggi lo hanno dimostrato. Aumentare salari e pensioni, finanziare sanità, istruzione e servizi pubblici, investire nelle politiche industriali sono priorità per le lavoratrici e i lavoratori”, rivendicano le due sigle sindacali. Che poi promettono: “Rivoltiamo il Paese come un guanto”. E’ proprio il termine ‘rivolta’ ad aver innescato le polemiche tra sindacati e maggioranza nelle ultime settimane.
Il segretario della Cgil Maurizio Landini ha invitato alla “rivolta sociale” facendo riferimento al libro di Albert Camus ‘L’uomo in rivolta’, ne ha donato una copia anche alla premier Giorgia Meloni nel loro ultimo incontro. Di altro parere il vice premier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini: “Quando uno invita alla rivolta sociale e poi stranamente oggi dei dementi attaccavano e insultavano la Polizia e bruciavano delle foto in piazza direi che Landini dovrebbe essere piu’ cauto quando parla di rivolta perchè poi purtroppo qualche cretino lo prende sul serio”.
Il riferimento è ai disordini avvenuti a Torino tra forze dell’ordine e un gruppo di antagonisti, durante il corteo sono state anche bruciate le foto della premier Giorgia Meloni, del ministro della Difesa Guido Crosetto. E dello stesso Salvini. Il leader leghista negli scorsi giorni ha precettato lo sciopero, con la protesta nel trasporto pubblico ridotta a sole 4 ore. “E’ uno sciopero generale che parte dalla difficoltà di lavoratrici e lavoratori che il governo continua a ignorare. Contro una manovra che taglia sulla sanità, sulla scuola, che ha mancato le promesse sulle pensioni”, incalza la segretaria del Pd Elly Schelin, che ha manifestato a Roma.
Alla protesta non ha partecipato la Cisl, che da diversi anni non condivide la piattaforma dello sciopero generale con le altre due sigle confederali. Per gli autonomi della Confsal di Angelo Raffaele Margiotta, sempre più in linea con la Cisl, “uno sciopero politico delegittima questo importante strumento di lotta che ha una sua valenza solo se utilizzato responsabilmente”.
Cgil e Uil rivendicano adesioni allo sciopero elevate in tutti i comparti. Dal settore metalmeccanico (85% Ducati di Bologna; 75% Brembo di Bergamo e Acciaierie Italia di Genova; 79% Ariston di Ancona; 85% Marcegaglia di Mantova; 74% Bosch di Bari; 90% Electrolux di Pordenone; 95% Ast di Terni) all’agroindustria (100% all’Heineken di Taranto, alla Sammontana di Firenze e alla Citterio di Parma; 85% alla Orogel surgelati di Forli’ Cesena, alla Ferrarelle in Valle Camonica), passando per il chimico, la gomma plastica e il tessile (95% Isab di Siracusa; 90% Pirelli di Settimo Torinese; 90% Loro Piana di Vercelli).
Adesioni alte anche nel settore edile e legno arredo (90% Italcementi di Brescia; 100% alla D’Agostino Costruzioni, cantiere anello ferroviario di Palermo, 75% Poltrona Frau di Macerata) al commercio (85% Coop e IperCoop della Liguria e al Carrefour di Carugate, 90% all’Ikea di Genova).
Nei servizi punte del 100%, come negli appalti mense di Torino e provincia. Nei trasporti si toccano punte del 100% in alcuni settori, come quello portuale con la compagnia portuale di Ravenna.
Nel trasporto marittimo adesione fino all’80% nel personale dei traghetti in Sicilia di Caronte& Tourist e Liberty Lines. Adesioni alte anche nei corrieri: 80% Amazon indiretti e 90% in Dhl nel Lazio e in Ups in Lombardia.
Nel trasporto pubblico adesioni alte a Torino e a Cagliari, con una media del 70%. Chiuse Linea 1 e 6 e la Funicolare centrale a Napoli, la linea M3 a Milano e cancellazioni di bus in molte città (AGI).