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Ue, Draghi: “La Sicurezza Europea Messa in Discussione dalla Politica di Trump”

“L’Unione europea ha garantito per decenni ai suoi cittadini pace, prosperità, solidarietà e insieme all’alleato americano sicurezza, sovranità, indipendenza: questi sono i valori costituenti dell’Unione europea, della nostra Unione europea: questi valori sono oggi posti in discussione, la nostra prosperità già minacciata dalla bassa crescita per molti anni si basava su un ordine delle relazioni internazionali e commerciali oggi sconvolto dalle politiche protezionistiche del nostro maggiore partner: i dazi, le tariffe e altre politiche commerciali che sono state annunciate avranno un forte impatto sulle imprese italiane ed europee”. Così Mario Draghi, in audizione in merito al Rapporto sul futuro della competitività europea presso le Commissioni 4a, 5a e 9a del Senato in seduta congiunta con le Commissioni V, X e XIV della Camera. “La nostra sicurezza – aggiunge – è oggi messa in dubbio dal cambiamento nella politica estera del nostro maggiore alleato rispetto alla Russia, che con l’invasione dell’Ucraina ha dimostrato di essere una minaccia concreta per l’Ue”.

Secondo l’ex premier “l’Europa è oggi più sola nei fori internazionali, come accaduto di recente all’Onu e si chiede chi difenderà i suoi confini in caso di aggressione esterna e con quali mezzi: l’Europa avrebbe dovuto comunque affrontare e combattere la stagnazione della sua economia e assumere maggiori responsabilità per la propria difesa, in presenza di un minore impegno americano da tempo annunciato. Ma gli indirizzi della nuova amministrazione hanno drammaticamente ridotto il tempo disponibile: speriamo ci spingano con uguale energia ad affrontare le complessità politiche e istituzionali che hanno finora ritardato e rallentato la nostra azione”.

“Una seria politica di rilancio della competitività europea deve porsi come primo obiettivo la riduzione delle bollette – per imprese e famiglie” sottolinea Draghi, evidenziando poi come “abbiamo un mercato unico per i dentifrici e non l’abbiamo per l’Intelligenza Artificiale”, e che “in quest’area il Rapporto prende atto che il ritardo europeo è probabilmente incolmabile ma suggerisce che l’industria, i servizi e le infrastrutture sviluppino l’impiego dell’Ai nei loro rispettivi settori”.

“Occorre definire una catena di comando di livello superiore che coordini eserciti eterogenei per lingua, metodi, armamenti e che sia in grado di distaccarsi dalle priorità nazionali operando come sistema della difesa continentale” sottolinea inoltre l’ex premier in tema di difesa.

“Per attuare molte delle proposte presenti nel rapporto, l’Europa dovrà dunque agire come se fosse un solo Stato” sottolinea infine Draghi, spiegando che “gli angusti spazi di bilancio non permetteranno ad alcuni Paesi significative espansioni del deficit, né sono pensabili contrazioni nella spesa sociale e sanitaria: sarebbe non solo un errore politico, ma soprattutto la negazione di quella solidarietà che è parte dell’identità europea, quell’identità che vogliamo proteggere difendendoci dalla minaccia dell’autocrazia. Il ricorso al debito comune è l’unica strada” (9Colonne).

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