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Uso improprio dei fondi UE, altra grana su Marine Le Pen: la Procura europea avvia un’altra indagine dopo la condanna di marzo

La Procura europea avvia un’altra indagine su Marine Le Pen per l’uso improprio dei fondi UE La leader del Rassemblement National (RN), Marine Le Pen, torna al centro dell’attenzione giudiziaria: la Procura europea ha aperto una nuova indagine sull’utilizzo dei fondi europei da parte del suo partito e della defunta coalizione Identità e Democrazia (ID) al Parlamento europeo.

L’accusa riguarda la presunta spesa indebita di oltre 4,3 milioni di euro tra il 2019 e il 2024, secondo quanto riportato da Le Figaro. In un comunicato diffuso martedì, la Procura europea ha dichiarato di non poter fornire ulteriori dettagli per non compromettere le indagini. Tuttavia, precedenti rivelazioni suggeriscono che una parte dei fondi UE sarebbe stata destinata a due aziende riconducibili a familiari della stessa Le Pen, che avrebbero ricevuto pagamenti eccessivi per servizi amministrativi, come la stampa di materiali di partito. Jordan Bardella, deputato di RN e attuale leader del gruppo Patrioti d’Europa, che ha sostituito il gruppo ID nel Parlamento europeo, ha respinto le accuse parlando di “ennesima operazione di molestia” orchestrata da Bruxelles contro i movimenti populisti. “Nessuno si lascia più ingannare da queste operazioni politiche,” ha commentato.

Questa nuova inchiesta si aggiunge al processo già in corso in Francia, dove nel marzo scorso Le Pen è stata condannata per aver usato fondi UE per finanziare attività politiche nazionali. Una condanna che, oltre a suscitare polemiche per la sua tempistica, ha imposto alla leader dell’estrema destra un divieto quinquennale di candidatura, minacciando la sua partecipazione alle elezioni presidenziali del 2027. Nonostante la sentenza, Le Pen ha fatto ricorso e la Corte d’Appello francese dovrebbe pronunciarsi definitivamente entro il prossimo anno. In parallelo, ha anche presentato una petizione alla Corte europea dei diritti dell’uomo (CEDU), sostenendo che il divieto imposto durante la fase di appello viola i suoi diritti fondamentali, tra cui la presunzione di innocenza. L’esito di queste vicende giudiziarie sarà cruciale per il futuro politico di Le Pen, che resta una delle favorite per la corsa all’Eliseo, in un panorama politico francese ancora scosso dai risultati delle recenti elezioni legislative anticipate.

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